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Commenti al testo di Sophia de Mello Breyner Andresen
A Estrela - La Stella

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 Loredana Savelli - 26/07/2010 17:45:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

"E la purezza delle cose scintillava
E vidi che la limpidezza non ero io".

Poi l’ospedale, la prigione, l’usura e il tempio profanato: luoghi di non-bellezza, luoghi per le stelle, quelle vere.

Una commovente avventura umana tradotta in superba poesia.

 leopoldo attolico - 15/05/2010 23:01:00 [ leggi altri commenti di leopoldo attolico » ]

Oggi che l’"umano" è ridotto a prurito , anestetizzato , clonato , prununciato con sempre maggior difficoltà da qualunque società - non solo dalla nostra - , questo testo ci riconcilia con una spiritualità di bella connotazione espressionistica e di sicura capacità di "chiamata" .

 Antonio De Marchi-Gherini - 12/02/2010 22:02:00 [ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]

Bello questo viaggio dantesco bonsai. La poeta ci accompagna con delicatezza lungo un sentiero d’ascenso spirituale all’apparenza semplice, ma che dietro nasconde certo anni di riflessione e meditazione profonda sulla presenza del ’divino’ in noi e fuori di noi. Ogni uomo é una stella(postulato n.2 di Jorg Sabellicus in ’Iniziazione all’Alta Magia’) e il viaggio non poteva che essere tra le stelle, ma qui si va in profondità.
Un testo ricco di saggezza che apre a tutti la via alla Verità. Non importa la domanda, L’Amore é la risposta.

 Maria Musik - 06/01/2010 17:53:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

E’ una poesia bellissima e salvifica, ci ricorda che "saremo giudicati" solo sull’amore:
"Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me."
Le elucubrazioni sul peccato e la santità, sulla purezza e l’abiezione, sulla fede o l’ateismo, di fronte alla inequivocabile semplicità di queste parole, si sciolgono come neve al sole. Non si sfugge alla chiarezza della poesia di Sophia de Mello, perchè incarna queste parole. La salvezza non è premio e la dannazione non è castigo: sono stati esistenziali che scegliamo ogni giorno di vita.

 Franca Alaimo - 04/01/2010 22:42:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Servendosi di splendide metafore calate in una sorta di allegoria medioevale-romantica, la poeta canta il tema della presenza del divino nei più umili e dolenti. Dopo percorsi di aristocratico isolamento in cui lo spirito si sente puro e benedetto, ella scopre che la solitudine è spesso dsegno di mancanza d’umiltà e che la purezza è solo asetticità di sentimento. Bisogna, allora, sporcarsi nelle e della vita, immettersi nella carne viva del reale per comprendere il fuoco purificatore dell’amore. Bella poesia, ricca di pathos e di spiritualità.